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Roberto Paci Dalò. Napoli, ritratto acustico della città
29 Novembre 2000-20:00/30 Gennaio 2001-19:30
29 novembre 2000 – 30 gennaio 2001
OPENING 29 NOVEMBRE ORE 20:00
Studio Morra
Via Calabritto 20, Napoli
L’E-M ARTS o.n.l.u.s., diretta da Raffaella Morra ed Alessia Evangelista, inizia il calendario delle manifestazioni 2000-2001 con l’installazione sonora-visiva NAPOLI di Roberto Paci Dalò dal 29 novembre 2000 al 30 gennaio 2001 presso lo Studio Morra in Via Calabritto, 20 – Napoli.
“NAPOLI”, realizzata nel 1993 per il festival “Les Allumées” di Nantes e già allestita in numerose città quali Cracovia, Berlino, Vienna, Bologna, Linz, Reggio Emilia e Colonia, è un’installazione che rievoca una tradizione di permanenze simboliche e rituali, con un fascio sonoro che spazia dal rumore della circumvesuviana al canto dei venditori. Si tratta di un viaggio non tanto all’interno di una città, quanto nel suono della sua esistenza, delle sue variazioni e delle sue costanti.
Per la galleria di via calabritto l’installazione visiva-sonora è caratterizzata da una fila di statuette di terracotta (anime del purgatorio) immobili nella penombra ed illuminate solo da luci sottili. L’attenzione dello spettatore è catturata da un bagliore accecante che periodicamente invade lo spazio e conduce lo sguardo verso l’immagine di un ex-voto. L’allestimento contrasta con l’ossessività del suono che secondo un moto circolare attraversa lo spazio.
Nel corso della serata di inaugurazione alcuni cantautori coinvolgeranno il pubblico in un happening di musica popolare partenopea.
“I segreti acustici della città in vari momenti del giorno e della notte. Il paesaggio sonoro viene raccolto e raggiunto per approssimazione. Una deriva nei meandri della memoria della città ed allo stesso tempo un film acustico senza immagini. Passi, voci, grida e invocazioni, suoni di strumenti e di macchine – da lavoro, da divertimento, da trasporto -. Celebrazioni ai piedi del Vesuvio. Stratificazioni di immagini sonore in continuo mutamento. Cambiamenti graduali e progressivi basati su minimi spostamenti vengono attraversati dai lampi di un temporale acustico che rimette continuamente in discussione l’interpretazione dei segnali inviati. Il microfono è adoperato in certi momenti come una lente, ingrandendo particolari, dettagli, suoni quasi impercettibili. Microascolto e macroascolto si confondono mantenendo le proprie specificità. Non fusione ma relazione tra i materiali utilizzati. Il visitatore ha modo di immergersi così nel territorio sonoro di una città nella quale proprio la vita acustica gioca un ruolo determinante. Una immersione nella città attraverso il mistero dell’udito. Non una raffigurazione di Napoli ma la sua perdita porta al desiderato smarrimento.” RPD 1993
La versione radiofonica di Napoli ha fatto parte della selezione ufficiale del Prix Italia 1994.