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Matteo Fraterno – Esperienze / L’infinito intrattenimento
15 Febbraio 2020-12:00/14 Marzo 2020-14:00
15 febbraio – 14 marzo 2020
OPENING 15 FEBBRAIO ORE 12:00
Fondazione Morra – Biblioteca per le Arti Contemporanee
Vico Lungo Pontecorvo 29/d, Napoli
a cura di Loredana Troise e Pasquale Persico
Come sognare dentro una biblioteca? È l’interrogativo che riecheggia nella Biblioteca per le Arti Contemporanee della Fondazione Morra, in occasione di Esperienze / L’infinito intrattenimento, di Matteo Fraterno. Un percorso che lascia trasparire tutte le caratteristiche di un meticoloso viaggio d’archeologia contemporanea, dove tutta una serie di oggetti e “installazioni” tratti dal vissuto dell’artista e delle humanae litterae, sembrano rivivere sotto la luce di sottili poemi visivi. Ogni singolo oggetto disegna uno scenario ontologico, la cui forza evocativa è racconto pensato come un dispositivo che si insinua nelle fitte trame della letteratura di viaggio. Esperienze / L’infinito intrattenimento, infatti, è anche l’indicazione topografica di un luogo specifico già esplorato dall’artista – il sito archeologico di Oropos, dove i pellegrini sostavano per la notte in una condizione di mitica incubazione purificatrice – ora riferimento ideale e portatore di una nuova avventura per la conoscenza, modello stimolante da veicolare e proporre ancora. Con un atteggiamento tautologico, Matteo Fraterno durante un mese di permanenza nei luoghi della biblioteca della Fondazione Morra, risemiotizzerà il tempo della lettura scandagliando nel passato, per tracciare un processo intellettuale sempre più aperto alla ricerca, allo scavo, all’approfondimento, alla lettura e alla rilettura sussurrata, declamata, partecipata. Tra i materiali esposti, i simboli di una cartografia mnestica infinita: un giaciglio di pelli di montone su cui “sognare meglio”; i libri Il bibliotecario di Leibniz di Sergio Givone e L’infinito intrattenimento di Maurice Blanchot, da cui prende il titolo questa esperienza; alcuni riferimenti fotografici dei transiti di viaggio dell’artista; un vaso di ceramica verde, impronta di continuità simbolica con la prima esperienza di collaborazione con Giuseppe Morra nella Vigna San Martino del 1995; una poltrona gialla che l’artista, riferisce cromaticamente al libro dei Pensieri non funzionali (Ed. Morra) di Cesare Pietroiusti. Visioni e dispositivi che invitano lo spettatore a uno sguardo ricettivo in uno spazio immersivo.