La Digestion – musica ascoltata raramente II Edizione
3 Febbraio 2018-21:00/23:00
3 Febbraio 2018
START CONCERTO ORE 21:00
Casa Morra Archivio d’Arte Contemporanea Salita San Raffaele 20/c, Napoli
Otomo Yoshihide [JP] e Elio Martusciello [IT]
Alle ore 18:00 conversazione con il Prof. Carlo Serra (Università della Calabria)
Continua la seconda edizione de “La Digestion – musica ascoltata raramente“, un festival che esplora i linguaggi più innovativi della sound art contemporanea, frutto della sinergia tra le associazioni Phonurgia e EM-Arts e la Fondazione Morra.
L’evento del 3 febbraio costituirà il tentativo di stabilire un nuovo format, in cui il momento musicale sarà accompagnato da uno teorico, nella volontà di pensare al suono come strumento fondamentale di costruzione individuale e sociale.
Protagonisti della giornata saranno l’interprete Otomo Yoshihide, il maestro Elio Martusciello e il filosofo della musica Carlo Serra.
La conversazione pomeridiana con quest’ultimo sarà una riflessione sulla centralità dell’ascolto nei processi di soggettività contemporanea, un argomento che si nutre delle pratiche dei due musicisti che si esibiranno la sera nella splendida cornice di Casa Morra.
Yoshihide esplora la dimensione della produzione e della trasformazione del suono dal vivo, attraverso l’uso di giradischi hackerati e “suonati” in modo non convenzionale, assumendosi il rischio di creare un suono la cui natura è imprevedibile, Martusciello si concentra sul rapporto del suono con lo spazio, il tempo e l’individuo. Come spiega lo stesso Martusciello: “Sviluppare l’ascolto significa mettere in discussione se stessi, decostruire la propria prospettiva d’ascolto, ampliare l’orizzonte spazio-temporale. L’orecchio si configura come il senso dell’ospitalità e dell’accoglienza, strumento di apertura e di trascendenza”. Ecco la pratica dell’improvvisazione con le sue implicazioni sociali, la sua capacità di produrre comunità collega e partecipa alla filosofia dell’ospitalità.
Pensare il suono come qualcosa di non dato, ma creare e scoprire continuamente in comunità e che suggerisce l’unione, significa in ultima analisi pensare a se stessi come essenzialmente “in relazione”.
Otomo Yoshihide [Giappone], uno dei più importanti improvvisatori viventi, collaboratore tra gli altri di Luc Ferrari, JimO’Rourke, ButchMorris, Ryuichi Sakamoto, fondatore dei progetti seminariali degli anni ’90 Ground Zero e ISO e dell’ONJO (Otomo New Jazz Orchestra). Utilizza i giradischi come strumenti principali per eclissare i materiali sonori in modo eclettico e ultra-dinamico, oltre che per produrre suoni in modo non convenzionale. Sfruttando non solo i vinili, ma anche oggetti metallici, sistemi a molla, cortocircuiti elettrici e feedback, Otomo opera un detournement del dispositivo sonoro che gli permette di produrre dal vivo manipolazioni, montaggi, cut-up tipici della musica concreta da studio; un’operazione di hacking non solo verso gli strumenti ma verso il suono stesso, liberato dalle gabbie della forma ed esploso in mille direzioni.
Attivo anche come compositore di colonne sonore e sperimentatore a 360 gradi, la sua voce è unica nel panorama musicale internazionale, capace di rivoluzionare sia la musica concreta ed elettroacustica, sia l’improvvisazione e il freejazz; tra gli iniziatori del leggendario movimento del rumore giapponese, è anche in quel contesto un esempio unico di contaminazione tra visceralità, ricerca, estremismo ed eleganza.
Luc Ferrari ha detto di lui: “Finalmente uomini come Otomo Yoshihide… quando l’ho sentito la prima volta, faceva musica concreta, ma in tempo reale. – quello che facevamo negli studi 50 anni fa“.
http://otomoyoshihide.com/en/
Elio Martusciello (Napoli, 1959) è musicista, compositore e insegnante di musica elettronica ed elettroacustica. Considerato tra i maggiori esponenti italiani della musica sperimentale, da anni indirizza la sua ricerca verso un’attenta analisi del suono e delle sue relazioni con lo spazio, il tempo e l’individuo. Insegna musica elettronica al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.
Ha presentato lavori al GRM (Parigi), al Synthèse (Bourges), all’Henie Onstad Arts Center (Oslo), al PAN aroma (São Paolo do Brasil) e ha collaborato con musicisti e compositori sperimentali come: Alvin Curran, Thomas Lehn, Jerome Noetinger e vari altri.
Carlo Serra (Milano, 1959) Ricercatore presso l’Università della Calabria, dove insegna Estetica e Filosofia della Musica, si è laureato in filosofia sul rapporto di Giovanni Piana con una tesi su La concezione dello spazio musicale nel pensiero di Jacques Chailley. Dal 2001 al 2008 è stato Coordinatore del Seminario Permanente di Filosofia della Musica. Sempre fino al 2008 è stato direttore della collana “Il Dodecaedro”, con Giovanni Piana, Paolo Spinicci ed Elio Franzini.