2 ottobre 2003
OPENING 2 OTTOBRE ORE 18:30
Castel dell’Ovo
Via Eldorado 3, Napoli
A cura di Angelo Trimarco
Promossa dagli Assessorati alla Cultura della Regione Campania e del Comune di Napoli, e dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, la mostra Gianni Pisani Figure dell’autobiografia curata da Angelo Trimarco e coordinata della Fondazione Morra propone attraverso un’asciutta e puntuale scelta di opere – circa ottanta lavori, dipinti ma anche sculture, disegni e materiale di documentazione delle performance degli anni Settanta – una rilettura complessiva della lunga e articolata ricerca di Gianni Pisani, artista che, nato a Napoli nel 1935, ha vissuto luoghi ed esperienze cruciali dell’arte degli ultimi decenni, esponendo nelle maggiori rassegne nazionali e internazionali (Biennale di Venezia, Quadriennale di Roma) e ricevendo nel corso degli anni attenzione da parte della critica più accorta e sensibile, da Gillo Dorfles a Pierre Restany, da Filiberto Menna a Lea Vergine.
Un itinerario complesso e singolare che, scrive il curatore Angelo Trimarco, è “raccolto intorno ad alcune figure che pongono al centro la questione della biografia – la scrittura della vita – e dell’ autobiografia intesa, appunto, come riflessione sull’autos dell’ autobiografia”. Un’avventura inesausta e inquieta che, incrociando linguaggi differenti, si costruisce attorno ad alcune “metafore ossessive” le quali dicono della scissione dell’io, del mito dell’artista, del lutto e della passione, della morte e della nascita per avvicinare anche “l’insostenibile pensiero della croce”.
Ed è appunto attorno a queste “figure dell’autobiografia” che si costruisce il percorso della mostra, diversamente articolato nelle due sedi.
A Castel dell’Ovo, l’itinerario disegnato copre un arco di mezzo secolo, dalle prove giovanili dei primi anni Cinquanta ai dipinti realizzati negli ultimi mesi, proponendo lavori ampiamente conosciuti (Il letto del 1963, oggi nella collezione del Museo di Capodimonte o, ancora, La credenza della collezione Terrae Motus) ma anche opere che da molti anni non venivano esposte (Il miracolo di G.P., Il monumento a G.P., Le bambole) o addirittura ancora inedite.
Alla Certosa di Capri è invece documentato il legame che da tempo lega l’artista (la sua pratica dell’arte) all’isola, luogo denso di significati e di memorie esistenziali che Pisani ha riconosciuto spazio privilegiato della sua pittura.
Inoltre, in occasione della mostra, verrà aperta al pubblico la Sala Mariacristina del Museo di Santa Chiara in cui si trova l’opera Venerdì Santo (2001).
Il grande dipinto La Madonna della Sanità (2003) è collocato nella Chiesa della Madonna della Sanità, regolarmente aperta al culto.
Il catalogo della mostra, pubblicato da Morra Edizioni e curato da Stefania Zuliani, raccoglie interventi critici di Angelo Trimarco, Cesare De Seta, Gillo Dorfles, Bruno Forte, Angela Tecce, Vincenzo Trione, Lea Vergine, Stefania Zuliani, e un’ampia documentazione bio-bibliografica a cura di Maria Maddalena Pennino.