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Doris von Drathen. Dal silenzio etico di John Cage al punto zero della gravitazione nell’arte attuale
22 Giugno 2012
22 giugno 2012
INIZIO ORE 18:00
Museo Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29/d, Napoli
Introduce Giuseppe Morra
In occasione del centenario della nascita di John Cage il Museo Nitsch, in collaborazione con Fondazione Morra e Fondazione Alario per Elea-Velia, ospiterà una riflessione della storica dell’arte e critica d’arte indipendente Doris von Drathen.
A proposito dell’incontro è la stessa autrice a dichiarare:
“Il punto zero di silenzio che non vuol dire assenza di rumore, ma piuttosto l’essere in ascolto dell’altro, del mondo che ci circonda, questa categoria mi sembra avere una corrispondenza spaziale: il punto zero spaziale, il punto della nostra gravitazione, quel punto altamente individuale e universale al tempo stesso, definisce anch’esso una posizione etica. Nel senso che, nel momento in cui sono consapevole di questo punto, posso aprire la percezione della mia esistenza nello spazio, posso rendermi conto della mia responsabilità nell’occupare quella posizione, posso rendermi conto del mio ruolo di essere un essere umano che parla e agisce in modo indipendente, in modo autonomo.
Nella mia conferenza si tenterà di dare testimonianza, sempre partendo da Cage e le sue idee, di una nuova coscienza nell’arte contemporanea: mi pare che da qualche anno, fare scultura, fare pittura, voglia dire sentirsi iscritti nella libertà di un contesto cosmico, di un’autonomia che parte da un essere nello spazio assoluto. Questi artisti non sono numerosi, ma forse sono i migliori del nostro tempo, qualcuno conosciuti come Richard Serra, Beuys, Rebecca Horn, Anthony Mc Call, Pat Steir, Max Neuhaus; altri meno come Paul Wallach o Fabienne Verdier. Tutti però vivono le forze telluriche come un’energia suprema, quella del silenzio interiore in dialogo con l’altro.”
Doris von Drathen è storica dell’arte e critica d’arte indipendente. Nata ad Amburgo, vive a Parigi dal 1990.
Dopo aver studiato letteratura e storia dell’arte a Parigi, Saragozza, Firenze e Amburgo, ha lavorato per dieci anni come critica d’arte in radio e in televisione ed ha collaborato con Artforum come corrispondente.
Dalla metà del 1980 ha regolarmente pubblicato saggi in Kunstorum International, Künstel Kritisches Lexikon der Gegenwartskunst (Enciclopedia della Critica d’Arte Contemporanea di Monaco) e nei cataloghi di importanti artisti contemporanei. Ha tenuto delle lezioni presso la Scuola nazionale superiore delle belle arti di Parigi, presso la Kunsthochschule di Berlino, presso la Rijksakademie van Beeldende Kunsten di Amsterdam, presso l’Accademia di Lisbona e le Università di Cadice e Siviglia.
Tra le sue molteplici pubblicazioni nel testo “VORTICE DEL SILENZIO, Proposta per una critica d’arte al di là delle categorie estetiche” l’autrice intraprende una lettura di 24 artisti contemporanei in modo da illustrare l’inadeguatezza delle attuali categorie estetiche pur introducendo e sviluppando una più completa “iconologia etica” attraverso la quale osserva il discorso dell’opera d’arte.
Doris von Drathen desidera liberarsi della tirannia delle restrizioni estetiche che abbiamo usato per descrivere l’arte, e vuole piuttosto fare delle opere d’arte un evento in cui l’incontro tra l’arte e lo spettatore diventa un discorso etico che informa e si impegna.
La sua selezione è molto utile a tale scopo, ma è anche un gesto completamente postmoderno, dove l’incontro con l’altro diventa il dominio dell’etica, facendo dell’arte stessa un’esperienza innegabilmente etica.