Archivi Casa Morra
AZIONISMO VIENNESE
A cura di Giuseppe Morra
1 Ottobre 2024 – 1 Marzo 2025
3 – D A Y S R E P E R T O R Y
venerdì 27 settembre – ore 19 – Archivi Casa Morra
interventi di Giuseppe Morra, Julia Moebus-Puck e Leopoldo Siano
sabato 28 settembre – ore 19 – Museo Hermann Nitsch
interventi di Giuseppe Morra e Leopoldo Siano
domenica 29 settembre – ore 20 – Vigna San Martino
interventi di Giuseppe Morra e Leopoldo Siano
Tre giorni di eventi in apertura al calendario 2024-2026 per celebrare la storia dell’Azionismo Viennese, la cui mostra è stata inaugurata presso lo spazio espositivo di Casa Morra e i “50 anni di amicizia 1974-2024” tra Giuseppe Morra e Hermann Nitsch.
Il percorso espositivo curato da Giuseppe Morra per lo spazio di Casa Morra testimonia le tendenze e le poetiche di un pensiero senza schemi preorganizzati, che interpreta l’arte con una funzione rivoluzionaria della vita – psiche e inconscio, mente e corpo – ed un rinnovato interesse per il primitivo che ha l’abilità di sentire l’umano come frammento temporale di un continuum con la comunità, l’ambiente naturale e l’universo tutto, impiegando i rituali e le offerte devozionali, le iniziazioni, le scarnificazioni, i tatuaggi, utilizzando il corpo come veicolo per connettersi con l’esistenza. La bidimensionalità tradizionale della tela come supporto del medium pittorico è superata a favore della fisicità del corpo dell’artista che dipinge attraverso un’azione; le esperienze della realtà sensoriale si estendono fino ad includere oggetti e materie pittoriche ed aspirano ad oltrepassare l’astrazione attraverso le possibilità di un corpo attivo.
Gli artisti Günter Brus, Hermann Nitsch, Rudolf Schwarzkogler e Otto Mühl del Wiener Aktionismus – Azionismo Viennese (1960 – ‘70) sono liberi da manifesti stilistici e connessi da un confronto di concetti e ricerche sul senso dell’Arte che si intersecano, con testi e dichiarazioni espresse nelle azioni individuali e collettive e con le pitture, i disegni, le foto e i film; reagiscono in modo diretto ad un accademismo, un’arretratezza e chiusura mentale della cultura ufficiale in Austria – e non solo – ancora oltre il momento storico. Gli Azionisti Viennesi, secondo i propri percorsi autonomi, applicano una terminologia psicoanalitica all’arte: i termini selezionati sono abolizione, purificazione, igiene psichica, abreazione e catarsi; l’autolesionismo e l’umiliazione corporale sono un modo per superare le ossessioni, le nevrosi e i traumi, e per liberarsi dalla supremazia del potere e delle strutture gerarchiche.
Una storia di tangenze e diversità sotto la cifra del corpo, del gesto, dell’azione, dell’impegno creativo per un’esperienza a volte condivisa che scaturisce negli effetti, anche oltre la percezione dell’attimo performativo, riemergendo nella memoria attraverso foto, film e video, relitti ed oggetti.
Questa esposizione è momento di meditazione su uno spazio, un’isola di appagato ragionamento riflessivo che si rapporta con il luogo e lo trasforma in un’opera d’arte integrale, dove lo spettatore può riconoscere la parte e il tutto; l’opera, il suo rapporto con le altre opere, l’ambiente che le ospita. Una galassia, i cui pianeti sono gli artisti che con il loro potere sollecitano il pubblico a pensare, a meditare, a costruire idee forti per il prossimo futuro.