Biografia

Luca Maria Patella è nato a Roma, nel 1934. Risiede a Roma, dopo aver vissuto in paesi esteri. Studi: classici, artistici e scientifici. Anche con suo padre, Luigi, cosmografo umanista. Liceo classico, al Giulio Cesare, Roma. Facultad de Humanidades y Ciencias, a Montevideo, negli anni ’40: Chimica Elettronica Strutturale. È stato giovane- assistente di Linus Pauling, che sarebbe divenuto doppio premio Nobel, Risonanza Elettronica. Tornato in Europa, ha scelto definitivamente e pratica: un’arte-scienza (“Arte & Non arte”) da lui promossa e “inventata”, dai tardi anni ’50. Vedi anche la formazione Psicoanalitica con Ernst Bernhard (l’analista di Adriano Olivetti, Fellini, o Manganelli…). All’inizio, si è dedicato particolarmente all’Incisione di ricerca: ha frequentato, a Parigi, l’Atelier 17, di Stanley William Hayter. Dalla metà anni ’60, pratica una inventiva: Fotografia/ “Film-opera”/ e “Libro-lavoro”. Tutte dimensioni di estrema e calibrata ricerca. Come diremo, espone dal 1964, con mostre Personali: in Gallerie e Musei italiani ed esteri (…a Roma, l’Attico, ’66-’68, ’69, ’74…). Al termine degli anni ’90, inizia il contatto con la Fondazione Morra, con personali e libri [quali Romanzo ferroviario Vi aggio in Luca (1974-2003)], e che culmina in un’Antologica a Castel Sant’Elmo, di Napoli, 2007. La mostra è corredata di un rilevante libro-catalogo, intitolato Patella ressemble à Patella (l’opera 1964-2007), Morra ed.

Le opere di Patella, assai variate e dialetticamente allacciate fra di loro, sono in parte donate alla Fondazione Morra, in parte depositate presso di essa, ed altre si trovano in collezioni private, o nelle Collezioni di Musei italiani ed esteri, quali: lo Stedelijk Museum, Amsterdam, il Centre Pompidou, Paris, il Museo dell’Università di Dundee, U.K., il MOMA di New York, e il MUHKA di Antwerpen…nonché, a Roma, presso la GNAM, il MAXXI, il MACRO, la Calcografia Nazionale, a Milano, Museo Comunale, a Parma, CSAC…I Films, presso la Cineteca Nazionale, i Video, Museo di Dundee…Una rilevante opera in esterni, è la Fontana Fisiognomica Magrittefontaine, in pietra, alta 3 m. e modellata (al negativo) sul profilo di René Magritte, a Bruxelles 2002…Patella ha partecipato a innumerevoli Mostre Collettive italiane ed internazionali, quali 7 edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Nel 2012 ha partecipato anche alla Biennale del Cinema di Venezia (Sala Volpi). L’artista è stato invitato ad organizzare sue mostre personali o Antologiche, in Gallerie e Musei italiani ed esteri. Una vastissima Antologica, coinvolgente 2 Gallerie e la Città, si è tenuta presso il MUHKA di Antwerpen (su 4 libri-cataloghi; 700 opere ed operazioni).

Fra le Personali, in Gallerie: Ambiente proiettivo animato, Galleria l’Attico di Fabio Sargentini, Roma 1958, Sfere per Amare, idem 1959, Galerie Friedrich, Berna 1975. Harald Szeemann lo ha invitato al Ludwig Museum, Köln 1988: alla mostra Marcel Duchamp und die Avantgarde seit 1950. Michel Baudson: alla mostra Temps, la quatrième dimension, che circola (fra ’84 e ’86) in numerosi Musei internazionali, quali il Palais des Beaux Arts di Bruxelles, Genève, Wien, Lyon e il Barbican Centre, London: vi espone il suo vasto complesso di opere Mysterium Coniunctionis (mito-cosmo-biografia). In Inghilterra, aveva già esposto gli Alberi Parlanti, Walker Art Gallery, Liverpool 1971. Alberi e Muri Parlanti, provenivano… dall’incipit alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci, Milano. Si erano anche visti alla Biennale de São Paulo, 1975 e ad Antwerpen, in un’Antologica del ’76. Gli Alberi sono oggi stabili presso la Casa Morra di Napoli, ove li ha situati Giuseppe Morra (presto gli Alberi parleranno con testi di Dante, nell’anno della sua ricorrenza, 2021). Bernard Blistène ha desiderato (2020) l’opera para-duchampiana MUT/TUM, per il Centre Pompidou. La aveva presentata – con l’artista – agli “Incontri Internazionali” di Roma (Palazzo Taverna), nel 1988. In quella sede, Giulio Carlo Argan (ed altri) aveva partecipato -inventivamente- alla Analisi di Psico-vita (“Gazzetta Ufficiale di Luca Patella”, 1972).

Riguardo alla Fotografia, il lavoro di Patella è fondamentale: perché non si tratta di riproduzioni, ma di opere, fatte in prima persona, per sperimentare il proprio lavoro. Così, egli ha ideato e costruito apparecchi e procedimenti di ripresa e di proiezione. Citeremo la foto stenopèica e tricròmica: foto fatte senza macchina fotografica/ a colori e dal vero, ma senza pellicola a colori/ e senza aggiunte o ritocchi posteriori. Per magia? Quasi. Qualcuno gli chiede: quanto è durato questo “scatto”? Risposta: sei ore! Oppure vediamo quelle che lui chiama oggi: “protoselfie”. Patella vi è in scena, e pur riprendendo anche se stesso nella foto, non usa l’autoscatto! O le Polaroid giganti (100×70 cm). L’operatore polaroid: no, no! Patella, è cosa impossibile! Poi, vedendo il risultato, l’operatore abbraccia l’artista, dicendo: non l’avrei mai creduto possibile! I films ed i video: sono altrettanto di ricerca (animazioni, proto-citazionismo): restaurati appena nel colore, hanno partecipato alla 69° Biennale Internazionale del Cinema di Venezia, 2012 (Sala Volpi). “Terra Animata”, 1967, è reputato un chiaro anticipo della Land Art: partecipa alla mostra Ends of the Earth, Land Art to 1970, MOCA Museum, Los Angeles (2011) e viene definito “a key-work, in the history of Land Art”.

Riportiamo ora le parole dell’artista: “Molta cultura “indispensabile”, & molta invenzione “originale”. Il tutto: Natural-ménte! Bi-sogna aver ben chiaro, in sé: che, per approfondire una “cosa”, non ci si puo’ barricare in uno specifico (per aspettarsi la protezione e il consenso convenzionale nonché il riconoscimento economico…generale). Bisogna sconfinare: dialettizzare con…vari specifici approfonditi, e …dis-vertìrsi ad essere veri, “utili”, e amici (non anèmici e paurosi) di tanto e di tutti. Così come…Dante ri-cor-dava (in sogno nella Vita Nuova) a se stesso”.

Veniamo ora a Dante, Diderot e Duchamp…prediletti da Patella. Mediante anche la propria competenza psicoanalitica e scientifica […che Duchamp non possedeva, pur essendo straordinariamente intuitivo e molto “avanzato” (?)]: Patella ha potuto decriptare questi autori e leggerli…come proto-psicoanalisti auto-proiettivi. Scopritori, cioè, del condizionamento storico inconscio: di se stessi e della propria (e altrui) Personalità. Tutto ciò: …quasi ai limiti della Coscienza! Su questi “individui”, Patella ha scritto libri e saggi del tutto originali, nonché realizzato “opere-azioni” oggettive. Si potrebbe dubitarne…ma la “cosa” è avallata dal consenso di personalità coraggiose e generose…quali Giulio Carlo Argan [che ne scrive e pubblica nel 1980 (Il lapsus è un diritto), appena uscito il libro di Patella DAN, DEN, PIR, DUCH, Supergruppo ed., ‘80]. Nonché Jacqueline Risset (dantista e lacaniana), Jacques o Lacan stesso, e magari Rosa Foschi, Giuseppe Morra, ed Elio Grazioli, che scrive Patella disvelato, Quodlibet ed., 2020…La Risset definisce Patella come: “l’unico artista lacanista italiano”. Ma la Vita Nuova di Dante Alighieri (DAN) è una meravigliosa ed incredibile auto-analisi “proiettiva”(!) come Patella ha “scoperto” e documentato.

Nell’85 si è svolta, nella “piazza Grande” di Montepulciano (Cantiere Internazionale): un’azione in pubblico, “proiettando” (luminosamente) sulla facciata del Comune storico: i 4 Colori Psichici junghiani, di Diderot, ed una sua frase…misteriosa, ma emblematica [Patella ha anche pubblicato, in quell’occasione, un lungo libro, su Jacques le fataliste et son maître, interpretato psicoanaliticamente]. La frase, dicevamo, letta da Jacques, sulla facciata di un “Castello immenso” (nonché proiettata da Luca, sul Comune poliziano) dice: Non appartengo a nessuno/ e appartengo a tutti. / C’eravate prima di entrarvi/ e ci sarete ancora quando ne sarete usciti. …Ma i “Libri-lavoro” di Patella sono innumerevoli. Solo le “Gazzette Ufficiali di L.P.”: sono più di una ventina…anche se lui raramente le cita…perché ha pubblicato (già dall’inizio degli anni ’70, o prima) libri assai più corposi, di 300 o 400 pagine. Ci sono anche vari libri (quali il Canzoniàere, 2020, e Oso Non essere, 2017, entrambi Gli Ori ed.) che gli hanno valso più di un premio di poesia, o altro. E “romanzi-ne” (Stazione di vita, Morra e Lemme ed., 2014). Sia chiaro, però, che questo frequentare (e inventare in) molti approfonditi campi: non è affatto una…strabiliante Sommatoria, ma una profonda Dialettica! In definitiva, LMP si ritiene un maestro? A chi glielo chiede, … risponde a volte: “elementare, Watson, elementare…” [quella “ironico-seria”: è una delle sue caratteristiche]. L’operare di LMP è…difficile (e facile o utile), pericoloso, ma indispensabile (!). [perché, come afferma una sua Gazzetta degli anni ’70: il potere non vuole alcuna tras-formazione: …per paura di perdere potere!].

Patella vince il Premio Italian Council (Fondazione Crispolti, Roma e USA). Pubblica un Libro-lavoro inerente, in italiano/inglese; B.N. e colore. Lo si puo’ anche ascoltare con il “QR code” [intervista, assai interessante, realizzata all’inizio del XXI secolo. Dialogo fra Enrico Crispolti e L. M. Patella, presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte, Siena. Quodlibet ed.2021]. Un altro Libro (DAN! Danilo Montanari ed. 2021) è la ristampa (con una premessa di Patella) della sua lettura psicoanalitica della Vita Nuova di Dante, come…proto-psicoanalisi proiettiva. Il testo, scritto da Patella negli anni ’70-’80, era stato pubblicato da Supergruppo ed. nel 1980 (Dante, Diderot, Piranesi e Duchamp, in quattro fondamentali auto-proiezioni). Una rilevante Antologica Fotografica e filmica: si terrà presso la Galleria del Comune di Modena (catalogo Panini ed. 2021). LMP pubblicherà anche il Corollario al suo Canzoniàere (psichico, poetico, fotografie inedite degli anni ’70), 2021.

Ballatetta toscana, va’ tu leggera e piana, dritta alla Donna mia, e dille chi io sia…

© Luca M. Patella & Rosa Foschi

Luca Maria Patella, Ambienti proiettivi animati, 1964-1984, 2015, MACRO, Roma, © Photo Fabio Donato Courtesy Fondazione Morra

Romanzo Ferroviario. VI AGGIO IN LUCA ’74 – (’03)

2003

Rilegatura in ferro con bulloni / Doppia copertina
Illustrato a colori / Pag. 97 / Italiano, Francese

Prefazione

Io son dolce Sirena. Poesie del 2000 e 2002

2003

Doppia copertina con copie anastatiche da manoscritto
Illustrato colori / Pag. 64 / Italiano

Prefazione

Patella ressemble à Patella

2007

Grafica: Vincenzo Bergamene
Illustrato a colori / Pag. 322 / Italiano
ISBN: 887852013-4

Prefazione

Stazione di Vita “Romanzino” 2003

2014

Con DVD
Illustrato a colori / pag. 162 / Italiano
ISBN: 887852034-9

Prefazione

6 Libri-lavoro di L.M. Patella (dal 1980…al 2017): non, certo, semplici cataloghi di opere, ma: …opere artistiche, linguistiche, psicoanalitiche, politiche…© ph. Luca Maria Patella, con Antonio&Cleopatra.