Biografia

Nell’Archivio Living Theatre della Fondazione Morra confluiscono numerosi e differenti materiali del gruppo teatrale relativi agli anni 1969-2015: la raccolta prende avvio dai numerosi eventi promossi e organizzati dalla Fondazione a partire dal 1995, anno in cui la Compagnia realizza due spettacoli al Teatro Mercadante di Napoli, e nel 2003 l’eccezionale Living Theatre: Labirinti dell’Immaginario, mostra antologica della Compagnia, con performance di poesia, concerti, happenings e la prima mondiale di Enigmas, fino al 2015 sostenendo la produzione e la diffusione della loro attività teatrale e artistica.

L’Archivio Living Theatre della Fondazione Morra è composto da testi, documenti, appunti e corrispondenze, scritti personali di Judith Malina, fotografie e diapositive, manifesti, inviti, giornali, libri, riviste e registrazioni video; la collezione contiene inoltre un’ampia sezione dedicata ai costumi e oggetti di scena di alcune rappresentazioni, in particolare degli spettacoli The Yellow Methuselah, The Archeology of Sleep e Masse Mensch.
La Fondazione Morra, da sempre attenta alla valorizzazione di un patrimonio artistico come fondamento per una ricerca alternativa dell’arte performativa di fine Novecento, si avvale per la costituzione dell’Archivio Living Theatre della collaborazione del prof. Lorenzo Mango, Docente di Storia del Teatro moderno e contemporaneo all’Università di Napoli “L’Orientale” e Direttore del Dipartimento di Teatro del Museo Nitsch Napoli, che costituirà, oltre che un contenitore di documenti, un Archivio vivente che sappia non solo mantenere viva la conoscenza del lavoro del gruppo ma stimolare attività di varia natura legate all’idea della rivoluzione teatrale operata dal Living Theatre, oltre la sola conservazione.

Premessa
Il Living Theatre è uno dei gruppi teatrali che con più forza ha marcato l’identità del teatro della seconda metà del Novecento. Non è retorico sostenere che senza il Living il teatro contemporaneo non sarebbe stato lo stesso. Nato alla fine degli anni quaranta negli Stati Uniti ad opera di un giovanissimo pittore, Julian Beck, e della più inventiva e ardita delle allieve del Dramatic Workshop di Erwin Piscator, Judith Malina, il Living si caratterizza, fin dalla sua nascita, per una tensione alla sperimentazione, alla modernizzazione dei canoni scenici, alla realizzazione di un teatro in cui gli elementi tecnici e formali sono strettamente coniugati con la dimensione della vita. Per il Living anzi, i due termini, arte e vita, si sono sempre sovrapposti fino a rendersi indistinguibili l’uno dall’altro. Se questo risulta particolarmente evidente negli anni sessanta quando il Living, trasferendosi in Europa, determina nel nostro continente una svolta radicale nel modo di intendere e di praticare il teatro, l’intenzione di fondere assieme arte e vita è un concetto implicito nel nome stesso che la compagnia decise di darsi: un teatro vivente.

L’archivio
La Fondazione Morra ha acquisito una parte consistente dell’Archivio del Living, testimonianza preziosa e unica della loro storia. Il Living ha lasciato tracce dei suoi archivi in diverse parti del mondo ma quello di Napoli è, assieme a quelli dell’Università di Yale e del Lincoln Centre di New York il più completo. I tre archivi si integrano tra loro creando una documentazione praticamente completa dell’attività del Living.
Gli Archivi del Living Theatre di Napoli sono, dunque, un centro di documentazione a livello internazionale di un rilievo assoluto.
1. Raccolgono al loro interno diverse decine di faldoni in cui sono raccolti, anno per anno, i documenti relativi all’attività del gruppo: recensioni, appunti di lavoro, ecc. Già solo questo è un repertorio unico, anche perché si tratta di materiali originali.
2. Un secondo aspetto della collezione è rappresentato da centinaia di fotografie che documentano gli spettacoli e da materiali video, sia riprese degli spettacoli edite da enti di varia natura, che riprese inedite, che interviste. È una documentazione iconografica fondamentale per lo studio degli spettacoli che si combina con un aspetto particolarmente prezioso della collezione: disegni preparatori, bozzetti di scena, costumi e maschere.
3. Una terza componente della collezione fa degli Archivi napoletani del Living una istituzione veramente unica: circa cento quadri realizzati da Julian Beck tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta quando era parte del gruppo di giovani “espressionisti astratti” che ruotavano attorno al circolo di Peggy Guggenheim. Di questi quadri si conosceva per lo più solo l’esistenza, in quanto erano andati in gran parte dispersi. Sono, dunque, lavori nella gran parte inediti che hanno non solo un valore documentario enorme ma rappresentano un’occasione unica per studiare un aspetto del lavoro di Beck fino ad oggi del tutto trascurato.
4. Ci sono poi diverse tipologie di oggetti, tra cui una straordinaria raccolta di cartoline, appartenuti a Judith Malina, oltre ai suoi scritti personali inediti.

Tensione Poetica, Crudeltà Estetica: Paul Goodman, Antonin Artaud e il Living Theatre

2017

Illustrato bianco e nero/ Pag. 80 / Italiano e inglese
ISBN 887852036-5

Prefazione

The Living Theatre. Labirinti dell’immaginario

2003

a cura di Lorenzo Mango e Giuseppe Morra
illustrato a colori/ Pag: 392 /Italiano e inglese

Prefazione

Fondo bibliografico Living Theatre

Inquadramento storico-scientifico

Il Fondo consta di 196 volumi catalogati attraverso la piattaforma OPAC SBN web. Il Fondo è costantemente aggiornato con piccole dotazioni; l’ultimo aggiornamento è stato realizzato nel luglio del 2020 ed è relativo alla dotazione di circa venti volumi.

I volumi catalogati all’interno del Fondo seguono il presente criterio: “Living Theatre Generale”, all’interno del quale (148 volumi)  sono presenti testi che approfondiscono il lavoro del gruppo attraverso monografie e saggi di autori terzi non facenti parte del gruppo, assieme ad altri volumi di natura eterogenea utilizzati dai membri del Living Theatre, provenienti quest’ultimi dall’acquisizione dei materiali del gruppo realizzata dalla Fondazione Morra nel 2010 dalla sede di Rocchetta Ligure in Piemonte.

“Living Theatre per Autori”, all’interno del quale (48 volumi) sono presenti volumi scritti dai due membri fondatori del gruppo, Julian Beck e Judith Malina.

I volumi presenti nel Fondo sono stati stampati principalmente nella seconda metà del Novecento, periodo in cui il gruppo realizza la parte più corposa e importante della propria attività professionale.

La storia di questo Fondo bibliografico è formata da due assi principali. Il primo è relativo alle acquisizioni realizzate negli anni duemila dalla Fondazione Morra inerenti al lavoro del Living Theatre, ovvero monografie, saggi e cataloghi realizzati in Italia e all’estero.

Il secondo asse invece è incentrato sull’acquisizione da parte della Fondazione Morra dei volumi facenti parte dei materiali collocati nella sede del gruppo presso Rocchetta Ligure, volumi adoperati dal gruppo per studi personali o inerenti a singoli lavori teatrali su cui il gruppo lavorava.

Nella sezione schedata come “Living Theatre Generale” i volumi presenti sono abbastanza eterogenei e provenienti principalmente dall’Italia, dalla Francia e dagli USA. Un nucleo importante è relativo, come si accennava precedentemente, ai volumi dedicati da studiosi del settore al lavoro teatrale del Living.

Fra le monografie dedicate al gruppo newyorkese presenti in questo primo nucleo vanno segnalati i volumi scritti o curati da singoli autori, come Mike Sell (Ann Arbor: University of Michigan Press, USA 2005), Stéphanette Vendeville (L’Harmattan, Francia 2007), Franco Quadri (Ubulibri, Italia 1982), John Tytell (Grove Press, USA 1995), Elmer Rice (Harper and Brothers, USA 1959), Edwin Wilson (McGraw-Hill , USA 2001), Allan Antliff (edizioni Morra, Italia 2017), Émeline Jouve (Editions Deuxième Epoque, Francia 2018), Cristina Valenti (Titivillus, Italia 2008), Felicia Marian (L’Harmattan, Francia 2019); a questo primo nucleo si affiancano alcune monografie e cataloghi, dedicati sempre al lavoro del Living, scritti o curati da più autori come: “The living book” (Mazzotta, Italia 1971), “We the living theatre” (Ballantine, USA 1970), “The Living Theatre: dall’organismo micro-struttura alla rivendicazione dell’utopia” (Samonà e Savelli, Italia 1970), “Yale/theatre: the living theatre” (The Yale school of drama, USA 1969), “Living with The Living” (Associazione Riccione Teatro, Italia 1998), “Living Theatre: USA” (The Bobbs-Merrill Company, USA 1970), “Living theatre: labirinti dell’immaginario” (edizioni Morra, Italia 2003).

Numerosi sono anche i volumi con singoli articoli dedicati al lavoro del Living, riviste di settore o cataloghi di festival in cui sono presenti lavori teatrali del Living; anche in quest’ultimo caso i volumi sono stati editati soprattutto in Italia, in USA e in Francia.

Sempre all’interno della sezione schedata come “Living Theatre Generale” troviamo volumi abbastanza eterogenei, appartenuti ai membri del gruppo (in particolare a Judith Malina) e rilevati (come accennato in precedenza) nel 2010 dalla Fondazione Morra nella sede di Rocchetta Ligure, assieme ad altri materiali confluiti all’interno del Fondo Living Theatre.

I volumi testimoniano i diversi interessi artistici, letterari e politici del gruppo, interessi alla base delle loro creazioni teatrali e della loro attività politica e sociale.

Fra i volumi dedicati all’arte e alla letteratura troviamo testi (scritti per lo più in inglese e italiano) di poesia (Dino Campana, Thomas Eliot, Jack Hirschman, Lawrence Ferlinghetti), teatro (Vittorio Alfieri, Dario Fo, William Carlos Williams, Edoardo Sanguineti, Friedrich Dürrenmatt, Molière, Eduardo De Filippo, Annibale Ruccello, Jean Genet, Harold Pinter), prosa (George Orwell, Jorge Luis Borges, Pier Paolo Pasolini, Joseph Conrad).

Fra i volumi invece dedicati alla politica troviamo diversi testi relativi al pensiero anarchico, alla Resistenza e alcuni volumi di storia locale dedicati a Rocchetta Ligure e alla regione Piemonte.

Infine, i volumi schedati con la dicitura “Living Theatre per Autori” contengono i testi scritti dai due fondatori del gruppo (Julian Beck e Judith Malina), o singoli lavori ad essi dedicati. Fra i testi scritti da Beck troviamo, fra gli altri, il fondamentale testo postumo “Theandric” (Socrates, Italia 1994) e l’altrettanto fondamentale “La vita del teatro: l’artista e la lotta del popolo”, nella sua versione italiana curata da Franco Quadri (Einaudi, 1975), in quella francese curata da Daniel Guerin (Gallimard, 1978) e in quella americana (City Lights, 1972). In questo gruppo di volumi troviamo altresì testi poetici e politici scritti da Beck e contenuti in “Living in Volkswagen Buses” (Broken Moon, USA 1992), “Semi-permeable membranes: twenty songs of the revolution” (Bliss Press, 1984) e “Songs of the revolution” (Interim Books, USA 1963), assieme a due cataloghi relativi alla sua attività pittorica, ovvero “Julian Beck: drawings and paintings” (Figure, Italia 1997) e “Julian Beck: paintings and drawings, 1944-1958” (Ubu Gallery, USA 2001).

Fra i testi invece della Malina troviamo diversi volumi contenenti pagine di diari con appunti di lavoro, prose e testi poetici, fra cui “Full Moon Stages: Personal Notes from 50 years of The Living Theatre” (Three Rooms, USA 2015), “Diário de Judith Malina: o Living Theatre em Minas Gerais” (Arquivo do DOPS, Brasile 2008), “The Piscator Notebook” (Routledge, Inghilterra 2012), “The Diaries of Judith Malina 1947-1957” (Grove, USA 1984); della Malina troviamo anche diversi testi poetici, come l’importante “Love and Politics”, presente nella sua versione italiana curata da Cristina Valenti (Stampa Alternativa, 1998) e in quella americana (Black&Red, 2001) ed altri testi poetici come “Having loved: New Poems” (Fast books, USA 2015) e “Poems of a Wandering Jewess” (Handshake, Francia 1984).

Completano questa sezione due volumi del cineasta e poeta americano Ira Cohen, produttore del film di Marty Topp dedicato alla tournée americana del celeberrimo spettacolo “Paradise now” del Living Theatre.

 

 

Napoli, 5-11-2020

Domenico Mennillo

Direttore Scientifico

Fondo Living Theatre/Fondazione Morra