24 giugno 2022
INIZIO WORKSHOP ORE 15:00
PROIEZIONI ORE 18:00
INIZIO CONCERTO ORE 21:00
La Casaforte
Piazzetta Trinità degli Spagnoli, 4, Napoli
A cura di Lola Posani (Akrida Festival), Giulio Nocera (La Digestion, Phonurgia), La Casaforte S.B.
Posti limitati – Ingresso su contributo – Per prenotarsi inviare una mail a figuredifilo@gmail.com
𝐅𝐈𝐆𝐔𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐅𝐈𝐋𝐎 è una rassegna, una pratica, un gioco, un desiderio, un’idea che cerca la sua forma e la sua tessitura e che nasce dalla collaborazione fra Giulio Nocera (già fondatore de La Digestion festival), il festival di Sound Art AKRIDA (Lola Posani), lo spazio artistico La Casaforte in collaborazione con la Fondazione Morra e con il supporto dell’associazione EM-ARTS.
𝐅𝐈𝐆𝐔𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐅𝐈𝐋𝐎 è una espressione presa in prestito dalla pensatrice Donna Haraway che, a sua volta, mutua l’espressione da uno dei passatempi più antichi dell’umanità (gioco della matassa, ripiglino) per immaginare un modo nuovo di esistere e costruire narrazioni.
Come ben spiega la Haraway, le figure create dai fili nel gioco della matassa sono come storie, propongono e attivano modelli complessi che i partecipanti possono occupare e abitare.
Alcuni pensatori Navajo descrivono il gioco della matassa come un tipo di produzione di schemi utile a ripristinare la hózhó, termine che si può tradurre imperfettamente come ”armonia”, ”bellezza”. Ma fare figure di filo significa anche tessere relazioni inedite, lasciar pendere fili, proporre enigmi, promuovere il con-divenire multispecie, ”partecipare ad un gioco pericoloso in cui si storieggia e si mondeggia, un gioco che ci fa restare a contatto con il problema”.
Il gioco inaugura il 24 giugno con il primo appuntamento, Figura 1, che lascia pendere i primi fili presso La Casaforte, spazio di arte e pensiero indipendente, nato dal recupero di un Chiostro del ‘500 nel cuore dei Quartieri Spagnoli di Napoli e da sempre dedito al gioco dell’intreccio artistico e relazionale.
Figura 1, si articola in un’intera giornata di attività.
Il primo filo passa per le mani di Lola Posani, ricercatrice vocale, curatrice indipendente e facilitatrice di Deep Listening. Il workshop proposto da Lola si pone all’intersezione tra la sua ricerca improvvisativa e il Deep Listening, pratica creata da Pauline Oliveros, compositrice, improvvisatrice e performer americana, che esplora la differenza tra la natura involontaria dell’udito e la natura volontaria e selettiva dell’ascolto.
Nella pratica, il Deep Listening comprende pratiche corporee, meditazioni sonore e lavoro su scores, oltre all’ascolto consapevole dei suoni della vita quotidiana, dei pensieri, dell’immaginazione e dei sogni. Durante il workshop i partecipanti saranno invitati a indagare il proprio soundscape interiore e a esplorare la realtà acustica che li circonda.
Si continua alle 18 con la proiezione del cortometraggio STRATI di Ludovica Battista, architetta, scrittrice e ricercatrice indipendente con una prospettiva transdisciplinare. Il lavoro di Ludovica esplora la condizione territoriale attuale, la carne viva interspecie del mondo, con particolare attenzione al rischio, alla distruzione e all’invisibilità come materie politiche e poetiche. STRATI è il risultato visivo di una lunga ricerca sull’agglomerato urbano vesuviano, terra al limite della distruzione; eppure, intimamente spinta alla sopravvivenza. La colonna sonora del film è stata realizzata da Giulio Nocera, compositore napoletano.
Durante gli stessi orari sarà possibile visitare 𝗟𝗔 𝗧𝗘𝗠𝗣𝗘𝗦𝗧𝗔 – precettare il tempo installazione a cura di 𝐠𝐫𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐍𝐢𝐦𝐛𝐮𝐬. Nell’installazione le braccia incrociate a formare una catena ininterrotta, avvinte per le mani, porgendo la destra alla compagna che sta dietro e la sinistra a quella posta davanti, danno vita a un movimento, una danza circolare perpetua: è il “rito contro la tempesta ” che si ascrive come una “precettazione del tempo”, una richiesta di osservare un ordine superiore e divino rivolto agli elementi naturali che lo minacciano, in cui le azioni e gli animi della comunità sono riuniti per scongiurarne il pericolo. Alle 19.30 seguirà un’occasione di presentazione di entrambi i progetti e di confronto tra le autrici e il pubblico.
L’ultimo appuntamento della giornata, alle 21, sarà la presentazione della prima italiana del nuovo progetto in solo 13 visions della violinista belga Clara Levy.
I suoi progetti musicali attuali sono ispirati all’erosione, alla lentezza, al microscopico e a un medioevo immaginario. Il progetto “13 visioni” è l’incontro immaginario tra due compositrici la cui estetica musicale condivide molti tratti comuni, nonostante i secoli che le separano: Ildegarda Di Bingen e Pauline Oliveros. Le loro rispettive visioni si confrontano così in un ciclo di tredici brani per violino solo. A metà strada tra composizione, arrangiamento e citazione, il punto di partenza di questo progetto è la partitura del testo “13 changes” di Pauline Oliveros: si tratta di tredici istruzioni poetiche, ispirate a eventi terreni o cosmici. Il presente progetto conserva la struttura voluta da Pauline Oliveros, mentre le sue istruzioni determinano l’universo sonoro di ogni brano attraverso varie tecniche esecutive e preparazioni dello strumento. I canti di Ildegarda di Bingen appaiono “in ombra”: il violino, nel ruolo di bordone, propone una sobria armonizzazione delle melodie scelte.