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Luca Maria Patella. Jam Dudum (le pré des sons)
8 Aprile 1998
08 aprile 1998
Fondazione Morra – Palazzo dello Spagnuolo
Via Vergini, 19 Napoli
Un’inedita e coinvolgente mostra, che mette in campo: il Sonoro Interattivo, la Parola, il Colore Psichico, l’Ambiente, la Teoria…
Prima di tutto il titolo: un’indicazione ritmica sonora? O forse una strana assonanza partenopea? Perchè no; ma, dietro tale scherno (e “scherzo”?), il titolo viene a dire, in perfetto latino: “già da quel dì” (secondo Cicerone); e: “lì per lì” (secondo Virgilio od Ovidio).
Ecco quindi due aspetti dell’ingente lavoro di Patella: da anni – in svariati campi e attraverso molteplici media – l’artista attua una ricerca assai calibrata e approfondita; ma, allo stesso tempo, eccolo sempre qui, pronto a lanciarsi in rinnovate avventure pulsionali e creative.
Di Patella è noto il proto-concettualismo (multimediale ed esistenziale) degli anni ’60; il comportamentismo, la proto-land art, la citazione…
In questa mostra, all’ingresso, si nota un accenno di “Vasi Fisiognomici” (“vasi-teste-ritratti”, ricavati nel vuoto, quasi alchemicamente, dagli esatti profili di personaggi storici o viventi).
Si aprono quindi Ambienti pervasi di Colori, in cui si possono leggere, quali Comunicazioni classicamente riportate a parete: scritte… ambigue, critiche, ironiche, serie [tutte da meditare! “Le T. du C.” (Rabelais); “Barberus hic ego sum” (Ovidio); ecc.].
Il colore, in cui si è immersi, oltre ad essere coinvolgente, può rimandare…alla “croce” delle 4 Funzioni Psichiche junghiane, o ai cromatismi di Luscher, ed ai rispettivi “significati” inconsci, se non alla “coltivazione dei colori”?
Molteplici piani di lettura, quindi. Ma il visitatore è…padrone di non farsi problemi e godere dell’estetico!
Attraverso un ambiente Verde, si giunge poi al “pré des sons”: la citazione rimbaudiana, nonché una semplice indicazione, spingono il visitatore ad avventurarsi in un grande Vuoto, che egli stesso potrà centrare ed attivare (?!), per far risuonare la voce dell’artista, che dice sue poesie, ecc…
Sarà da ricordare che Patella – già in epoca antesignana- aveva introdotto Ambienti sonori e interattivi, quali le Sfere Naturali Sonore, Gall. l’Attico, Roma 1969; o i Muri Parlanti, Gall. Apollinaire, Milano 1971; e gli Alberi Parlanti e Cespugli musicali, sotto un Cielo, Walker Art Gallery, Liverpool 1971.
Più in generale, Patella promuove un atteggiamento di ricerca e di pratica artistica, che definisce “Arte & Non arte”: dalla pratica estetica (radicale ed extra-disciplinare, ma che non perde mai il contatto con un’autentica matrice poetica) alla innovativa theoria (che si concretizza anche in saggi psicoanalitici e linguistici, su Diderot, Duchamp, ecc.).