4 marzo – 8 aprile 2006
OPENING 4 MARZO ORE 11:30
Museo Civico di Castel Nuovo
Piazza Municipio, Napoli
Sabato 4 marzo, alle ore 11,30 sarà inaugurata nella Sala della Loggia del Complesso Monumentale di Castel Nuovo, una doppia esposizione dal titolo Arte & Gioco in Mostra. Patrocinata dagli Assessorati alla Cultura e ai Progetti per l’Infanzia del Comune di Napoli, organizzata dalla Fondazione Morra in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università di Salerno, l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e da Associazioni internazionali come l’UNICEF, Amref, Terre des homme, Ciao Africa, Comitato Panafricano, l’esposizione si articola in una selezione di giocattoli – creati con materiali di riciclo e rifiuti industriali da bambini di diverse regioni dell’Africa – provenienti dalla collezione del Museo Antropologico Tamburo Parlante di Montone (PG) curata dall’Antropologo Museale Enrico Castelli – e dalle collezioni private dello stesso Prof. Castelli e di Alberto Fortunato, e nella “Selezione di oggetti artistici” dell’artista Annalisa Ramondino costruiti fra il 1991 e il 2005 con materiali di recupero di oggetti desueti o di frammenti rottamati.
La Mostra “Africa in Gioco” propone di far conoscere al pubblico, e in particolare ai bambini, lo spirito di iniziativa e la fantasia con cui i bambini africani costruiscono, da soli e con materiali di recupero, i propri giocattoli, che diventano nel contempo momento di creatività ed oggetti del proprio gioco. Si tratta di una esperienza lontana da quella dei bambini occidentali soffocati da giochi tecnologici che non lasciano spazio né alla fantasia né alla manualità. Mentre la nostra società dei consumi si confronta giornalmente con i problemi creati dall’accumulo di crescenti quantità di rifiuti, in Africa gli stessi scarti sono fonte inesauribile di materie prime. Attorno a tutte le metropoli africane sorgono collettività che si occupano della selezione delle materie prime (vetro, ferro, metalli, plastica, carte etc).
Maestri del ri-uso sono i bambini. La strada dove essi vivono e giocano si riempie, come le nostre, di rifiuti. La fantasia del gioco utilizza tali frammenti re-inventando per ogni materiale destinazione, funzione e forma. Ogni giocattolo che i bimbi costruiscono è un collage di frammenti inutili, riscoperti e assemblati con perizia.
La Mostra “Selezione di oggetti artistici” di Annalisa Ramondino è costituita da una selezione di 100 opere prodotte dal 1991 al 2005 e divise per aree tematiche. L’artista, nata a Palma de Majorca in Spagna vive e lavora a Roma.
Fin dai primi anni ‘90 utilizza nel suo lavoro esclusivamente materiali di recupero: (legni, specchi, carta, stoffe, ferri, plastiche, lamiere e pezzi di oggetti abbandonati), frammenti di vissuto, di memorie, di immagini, di tecniche scomparse, produce oggetti che rimandano al Gioco.
L’idea di collegare le due Mostre in un unico evento è nata dalla intenzione di stabilire una relazione e un confronto tra la dimensione dell’Arte e quella del Gioco per stimolare una riflessione interdisciplinare su questi temi, nonché sull’Educazione all’Arte e sulla Formazione di bambini, dall’età prescolare all’adolescenza, appartenenti a diversi contesti socio-culturali. La contiguità di queste esperienze socio-culturali diverse, il riciclaggio di rifiuti industriali nell’esperienza creativa dei bambini e dei giovani dell’Africa accanto al recupero di oggetti desueti o di frammenti rottamati da parte di una artista occidentale costituiscono il pretesto per consentire una riflessione su modelli riparativi e comuni seppur in realtà molto lontane fra loro.
L’organizzazione e l’allestimento di entrambe le Mostre è curata dalla Fondazione Morra in collaborazione con i responsabili scientifici Vincenzo Bergamene, Enrico Castelli, Francesco Coppola e con l’artista Annalisa Ramondino.
Gli eventi e gli incontri collegati alle due Mostre sono promossi e organizzati da diversi docenti e studiosi appartenenti alle Facoltà di Architettura, Economia, Lettere e Sociologia dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, ai Poli Umanistico, delle Scienze e delle Tecnologie; all’Accademia di Belle Arti di Napoli; all’Università di Salerno; all’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa; nonché da operatori ed esperti, che operano nei settori pubblico e privato.